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15 aprile 2009

ATTO XII - QUERELA CONTRO L'AVVOCATO SCOPESI MARIO PER INGIURIE, FALSO IDEOLOGICO E ALTRO RAVVISABILE

Il 19/10/2008 ho ricevuto la risposta dell’avvocato Scopesi sulla mia richiesta degli atti al comune di Sesta Godano del 1/04/2008. La lettera contiene insulti al livello dei criminali dei bassifondi e non di una persona civilizzata. L’avvocato Scopesi ha rifiutato il rilascio degli atti sul posto del sindaco del comune tale Giovanni Luchetti Morlani, di fatto è il reato dei rifiuto degli atti d’ufficio (art. 328 C.P.). Di fatto il Luchetti Morlani paga l’avvocato per scrivere insulti alle persone - lo può fare benissimo da solo, non ci vuole un avvocato. Ho già scritto a questo sindaco che insulti può scrivere direttamente lui stesso senza pagare gli avvocati sperperando il denaro pubblico.

Il 25/10/2003 ho incontrato mio ex marito, il cui mi ha dato la copia della "memoria" a firma dello Scopesi. La "memoria" è di dieci pagine di falsità, invenzioni, menzogne e fantasticazioni. L’avvocato ha perso parecchio tempo per inventare il testo delirante di dieci pagine – sarebbe interessante a sapere il motivo di tale dedizione di "corpo e spirito" alla Miano. Leggendo la "memoria" stupisce di più l’impegno dedicato che le fantasie malsane e menzogne.

Comunque, l’avvocato ha comesso reati di ingiuria, diffamazione, falso ideologico e violenza privata, quindi ho preparato due querele (una per reati compiuti nella lettera e altra per reati compiuti nella "memoria") e le ho depositate nella procura di Genova il 14/01/2009 (su richiesta dimostro gli atti).

L’avvocato Debora Bracco a me assegnata diceva di non volere fare le querele contro lo Scopesi in quanto ha paura delle persecuzioni e vendette da parte sua. Quindi le ho fatte senza un avvocato per non far scadere i tempi previsti dalle leggi.
L’avvocato Bracco ha omesso anche di presentare le querele penali per ingiurie da parte dell’avvocato Scopesi sull’udienza del 27/03/2008 e da parte dell’avvocato Barbara Terraglia sull’udienza del 14/05/2008, tradendomi e omettendo di svolgere il compito della difesa, di che non mi ero subito accorta.

Dopo avere depositato le querele ho inviato un’istanza all’ordine degli avvocati, raccontando del comportamento indegno di un avvocato degli avvocati Scopesi e Terraglia, degli insulti personali da parte loro nei miei confronti sulle questioni non relative le questioni in causa e chiedendo sia interventi sia assegnazione di un avvocato per seguire pratiche civili e penali in seguito al comportamento illecito e contrario alla legge a alle normative del comportamento civile di questi avvocati. Avevo passato prima alcuni avvocati e loro tutti si sono rifiutati di seguire le pratiche contro lo Scopesi avendo una paura di possibili persecuzioni di vendetta. Contemporaneamente mi dicevano che ho ragione e che lo Scopesi si era comportato contrariamente alla legge e alle normative di buon costume. Sarebbe interessante di sapere perché lo Scopesi è tanto famoso per vendette e persecuzioni dei colleghi al punto tale che in tanti hanno paura…

* * *
Segue la lettera che dimostra l'amoralità e bassezza e squallore  dell'anima dell'avvocato Scopesi Mario, e anche il suo tentativo di intimidirmi tramite insulti nefandi e minacce di querele:




Mai una persona (al di là dei sequestratori di miei figli)  mi aveva fatto talmente schifo. Come mai lo Scopsei si è umigliato così tanto davanti a sé stesso: forse era lui il compratore-ordinatore di miei figli (l'uomo chiamato dalla Miano "il secondo padre"?). E' l'amante della Miano o di una delel sue complici? Lo Scopesi è invitato di rispondere pubblicamente: come mai è così coinvolto emotivamente, al punto tale di abbassarsi di inventarsi mengozgne e falsità prsonalemente al di là di quelli inventati dai sequestratori di miei figli? (gli avvocati non lo fanno mai) Come mai tale esposizione personale?

Segue la mia querela contro lo Scopesi:

ALLA PROCURA DI GENOVA

QUERELA

Io, sottoscritta, Babenko Olga, nata il 27/06/71 a Tallinn, Estonia, attualmente nello stato senza fissa dimora a causa di violazione violenta e occupazione abusiva del domicilio regolare da parte di un gruppo di criminali armati (domicilio sito a Sesta Godano in via Merzò 2 (SP)) e a causa di omissione della Procura di La Spezia di provvedere in seguito alle querele presentate;

A causa di occupazione di domicilio e minacce di morte ricevute dalle persone da me querelate, nonché una situazione di totale illegalita e mancata protezione dello Stato contro la criminalità sono reperibile:
Tel.: 340 27 41 271 (nel caso se non rispondesse subito, è logico di richiamare e mandare un SMS);
E-mail: olgababenko@yahoo.it ;
Notifiche e comunicazioni scritte tramite Prefetto di La Spezia (istanza del 10/10/2008);

CON LA PRESENTE QUERELO


l’AVVOCATO MARIO SCOPESI, dati personali da identificare meglio, lo studio a Genova Salita Santa Caterina 1/5 per il reato di ingiuria art. 594 C.P. e di violenza privata art. 610 C.P. compiuti nella lettera datata 21/04/2008 ricevuta il 19/10/2008 (allegato 1).

Preciso che il 1/04/2008 ho inviato al sindaco del comune di Sesta Godano (SP) una richiesta degli atti relativi al lavoro dell’assistente sociale tale Miano Silvia, in quanto su un’udienza la Miano stessa ha alzato la questione dei movimenti di denaro su nome mio e dei miei familiari, dichiarando che la mia famiglia avrebbe ricevuto il denaro e l’aiuto dal comune di Sesta Godano, il che è una bugia e il reato di falso ideologico che ledono l’onore e la reputazione di mia famiglia. Avendo la necessità di dimostrate la falsità di una tale affermazione con scopo di tutela dell’onore della mia famiglia, in primis dei figli minori, e per dimostrare la tendenza patologica della Miano a mentire, ho inviato al sindaco una richiesta degli atti (allegato2).
Il 19/10/2008, passando a Lavagna e visitando la casella postale dove prima ricevevo la posta, ho trovato la risposta a firma dell’avvocato Scopesi (allegato 1), a questa risposta non sono stati allegati gli atti richiesti, il che rappresenta il reato di omissione e di rifiuto degli atti da parte del sindaco (art. 328 C.P.) e il reato di ingiuria (art. 594 C.P.) e di costrizione tramite minaccia della persecuzione giudiziaria ingiusta ed illegale di non richiedere più gli atti dal comune – il che è il reato di violenza privata (art. 610 C.P.).
L’avvocato Scopesi ha tentato di intimidirmi minacciando delle azioni giudiziarie contro di me, pensando che essendo una straniera io non conosca la legge italiana e che mi spavento davanti alle minacce dei processi ingiusti da parte di un avvocato. La legge italiana ed europea prevedano che cittadini hanno diritto di accesso agli atti che li riguardano, i cittadini devono ricevere gli atti richiesti dai comuni e non minacce di persecuzione giudiziaria.

Preciso che su un udienza del 27/03/2008 l’avvocato Scopesi, nella quale lo stesso difendeva l’assistente sociale Miano Silvia, si è permesso di dichiarare al giudice che io avrei “la tendenza a delinquere”, sapendo perfettamente di dichiarare il falso (non ho mai avuto le condanne nella vita mia e non ho fatto alcun tipo di reato) e sperando che io non avrei capito essendo una straniera.

Le scritte offensive il mio onore e il mio decoro sono:
  1. “… Lei ha ritenuto di sottoscrivere frasi ingiuriose, diffamatorie e gravemente calunniose nei confronti della signora Silvia Miano e dell’Amministrazione, parlando di sequestri di persona, aggressioni, minacce, abusi, violazioni di legge, detenzione di minorenni, idoneità professionale e falsità in atti”;
  2. E’ esclusivamente per l’intensa umanità degli interessati che fino ad oggi non è stato chiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria, per vedere sanzionati i suoi inaccettabili comportamenti”;
  3. .. nel Suo convulso percorso ha avuto la fortuna di incontrare sindaci, Carabinieri, Magistrati, personale dei centri d’accoglienza ed assitenti sociali tutti disposti a tollerare le Sue infondate accuse e la Sua inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità in materia di figli minori, tutte condotte che la legge italiana punisce anche con lunghe pene detentive”;
  4. “…sembra che l’impunità abbia alimentato in Lei la convinzione di potere seguitare nel dare libero sfogo alle Sue farneticazioni…”;
  5. “…avere subito ingiustizie inverosimili…”;
  6. ..ormai innumerevoli volte le più diverse Autorità ed Amministrative Le hanno dato torto, archiviando o respingendo sempre le Sue inziative, senza mai alcuna eccezione”;
  7. La realtà, signora Babenko, non è quella che descrive…”;
  8. “…ancora una volta i miei rappresentati le tendono una mano, auspicando che non si renda necessario regolare le Sue condotte nelle aule di Giustizia”;
  9. ..qualora Lei non intenda neppure adesso di confornarsi alla realtà, alle norme di buon comportamento ed alla legge italiana…”.

Gli insulti e le offese del mio onore sono esplicite.
L’avvocato stesso ha consigliato alle persone da me querelate di non procedere contro di me in quanto hanno veramente compiuto i reati per i quali sono stati querelati.

Ho già avito le soddisfazioni dal lavoro delle Autorità Giudiziarie italiane, vincendo anche 2 processi contro miei calunniatori, mio ex marito ha vinto contro l’assistita dell’avvocato l’assistente sociale Miano Silvia nel procedimento penale dove è stato dimostrato che la Miano è la calunniatrice e semplicemente bugiarda.

L’avvocato mi accusa dell’innoservanza dei provvedimenti dell’Autorità in materia di figli minori mentre è i suoi assistiti l’assistente sociale Miano Silvia e sindaco del comune di Sesta Godano non osservano decreto N.1545 del 21/07/2003 del Tribunale dei minori di Genova, io non essendo un pubblico ufficiale e neanche assistente sociale non posso adempiere alle loro funzioni e eseguire un decreto di loro competenza. Anche qua è presente l’intimidazione, l’avvocato pensa che essendo straniera non so leggere il testo del decreto. Ho querelato il comune per il reato dell’art. 388 C.P. per inadempimenti relativi, però loro avvocato non mi ha mai denunciato, essendo consapevole della realtà dei fatti.

Tutto il testo della lettera rappresenta un tentativo di intimidazione e di minaccia calcolati su misura di uno straniero di basso livelo di cultura (preciso che ho ricevuto anche molteplici minacce anonime via telefono) con lo scopo di obbligarmi di tollerare l’attuale situazione illegale e di non promuovere le mie pratiche legali contro assistiti dell’avvocato.



CHIEDO ALLE AUTORITà GIUDIZIARIE DI PROVVEDERE PER LA TUTELA DELLA LEGALITà.

In caso di archiviazione desidero essere informata.

ALLEGATI:

  1. Lettera a firma dell’avvocato Mario Scopesi;
  2. Richiesta atti del 1/04/2008;
* * *

Querela di risposta al memoriale contenente falsità, ingiurie e diffmazioni

(il memoriale sarà inserito appena avrò tempo di scannerizzarlo: è molto grande, lo Scopesi ha investito tanto tempo per trascriverslo e per invenatrsi falsità e menzogne - interessante, quanto denaro ha chiesto in cambio, visto l'impegno paragonabile con ossessivo? wink )

ALLA PROCURA DI GENOVA 

QUERELA 

Io, sottoscritta, Babenko Olga, nata il 27/06/71 a Tallinn, Estonia, attualmente nello stato senza fissa dimora a causa di violazione violenta e occupazione abusiva del domicilio regolare da parte di un gruppo di criminali armati (domicilio sito a Sesta Godano in via Merzò 2 (SP)) e a causa di omissione della Procura di La Spezia di provvedere in seguito alle querele presentate;
A causa di occupazione di domicilio e minacce di morte ricevute dalle persone da me querelate, nonché una situazione di totale illegalita e mancata protezione dello Stato contro la criminalità, sono reperibile su:
Tel.: 340 27 41 271 (nel caso se non rispondesse subito, è logico di richiamare e mandare un SMS);
E-mail: olgababenko@yahoo.it ;
Notifiche e comunicazioni scritte tramite Prefetto di La Spezia (istanza del 10/10/2008);

CON LA PRESENTE QUERELO
l’AVVOCATO MARIO SCOPESI, dati personali da identificare meglio, lo studio a Genova Salita Santa Caterina 1/5 per il reato di ingiuria ART. 594 C.P. , diffamazione ART. 595 C.P. e consapevole falso ideologico compiuti nella “memoria” presentata su un’udienza il 27/03/2008 a Genova al giudice di pace Dr. Filippo Santarella nell’arco del procedimento PROC. 304/07 G.G.D.R. – 6403/03 R.G.N.R., la memoria estranea alle questioni della causa è prodotta esclusivamento per lo sfogo dell’odio razziale nei miei confronti e di inganno del Giudice, da me avuta insieme con gli altri atti del procedimento il 25/10/2008 dal mio ex marito.
La sunnominata memoria è stata presentata con lo scopo specifico di offendere la mia reputazione, di presentarmi come una persona malata di mente davanti al giudice e P.M. nel procedimento suindicato (preciso che l’avvocato Scopesi non possiede la qualifica medica necessaria per descrivere o denigrare le mia capacita intelettuali e mentali), di offendere mio onore e decoro, per sfogare l’odio razziale patologico nei miei confronti – essendo io una straniera, tantoché nei confronti di altre persone 7 calunniate insieme con me tali “memorie” denigrative non sono state presentate.
Premetto che ero venuta in Italia anni fa con lo scopo di aprire un’attività in proprio di produzione degli oggetti da polveri di marmo di Carrara e da sasso di Volterra. Non ho potuto aprire quest’attività in quanto sono stata colpita dalla criminalità organizzata italiana: la mia abitazione è stata occupata da un gruppo di banditi armati, i cui si erano barricati all’interno, rubando tutti i miei beni e documenti. In queste circostanze alcuni esponenti di comune di Sesta Godano e gli altri loro complici, guidati dall’assistente sociale del comune di Sesta Godano tale Miano Silvia (la donna svolge il mestiere di assistente sociale non essendo laureata mentre la legge prevede una laurea), hanno preparato e organizatto il reato di sequestro di miei figli minori, chiedendo 300 000 euro per la loro liberazione. Con aiuto di autorità italiane, di Interpol e di autorità Europei la mia famiglia ha liberato bambini senza pagare le somme richieste alla Miano, la perdità di “guadagno” ha fatto infuriare la stessa al punto tale che fino ad oggi ricevo periodicamente le minacce anonime di morte e la Miano mi insulta, ingiuria, diffama e calunnia senza saper trattenere i propri sentimenti di ira e di odio. Inoltre i bambini hanno raccontato ai giornalitsi delle violenze e sevizie ricevute dalla stessa, del fatto di essere stati tenuti in prigioneria legati con le corde, cinture e catene ai letti, termosifoni, tubi, pali. Le interviste dei bambini hanno nutrito ancor di più i sentimenti patologici della donna e sono arrivati le minacce di morte anonime amche nei loro confronti.
La rabbia della donna per la perdità del guadagno derivante dal sequestro dei bambini ha definito i comportamenti della Miano nel momento di consegna dei bambini, la donna ha calunniato me, mio ex marito e alcuni persone a me sconosciute di avere rivolto la parola alla stessa e di avere detto le frasi del tipo imprecativo (usate abitualmente dalla stessa in corrispondenza con il livello di cultura). Invece la donna non si era neanche avvicinata alla mia famiglia e si era limitata di abbandonare i bambini in mezzo alla folla di gente presente sul posto di consegna, senza chiedere la firma di consegna, senza verificare chi ha preso i bambini. Devo precisare che la Miano ha rubato i vestiti e le scarpe dei bambini, i quali erano sui bambini nel momento di sequestro, e ha vestito bambini in vestiti di seconda mano e scarpe di bassa qualità di plastica – il che fa vedere l’essenza di carattere di questa donna e il reato di furto.
La Miano aveva tentato di impedire la consegna, telefonando ai Carabinieri e chiedendo un loro intervento prima di liberare bambini (la donna non sapeva che sul posto erano già presenti sia Carabinieri sia agenti di Polizia in vestiti civili, in quanto si prevedevano le azioni estremista da parte del consegnatario – si aspettava la Anna Maria Faganelli, ex presidente del Tribunale dei minori e complice del reato di sequestro e di sottrazione dei bambini). I Carabinieri non sono arrivati subito, ma solo quando la mia famiglia, eccetto mio ex marito, si era allontanata dal posto di consegna. Sul posto sono rimasti alcuni giornalisti e curiosi, poche persone. La Miano scortata dai Carabinieri ha cominicato urlare a voce alta di essere un’assistente sociale e ha aggredito le persone, indicando con un dito in viso e accusandoli di avere pronunciato le frasi contro il Tribunale dei minori, ordinando ai Carabinieri di prendere con la forza le macchine fotografiche e le videocamere. Giorno dopo ai Carabinieri di Brugnato la Miano ha presentato una diversa versione di fatti, calunniando anche me anche se non ci siamo visti e non abbiamo parlato, questa volta di avere pronunciato le frasi ingiuriose contro lei stessa e contro due sue colleghe – preciso che la donna e le sue colleghe non si erano avvicinate a me e alla mia famiglia e non si erano presentati, ho saputo che la Miano è stata consegnataria sul posto della Faganelli solo dai notiziari TV, nei quali si raccontava dell’aggressione della Miano sui giornalisti e dell’abbigliamento, dello stato psichico e comportamento inadatti per un’assistente sociale.
La Miano ha accusato le persone di avere pronunciato le frasi le quali sono abitualmente usati da lei stessa, e corrispondenti al suo titolo di studio (niente laurea) e ai reati compiuti (iniziando con furto dei vestiti dei bambini, e contiunando con falso ideologico, abuso d’ufficio, rifiuta degli atti d’ufficio, sottrazione e sequestro dei minori, e così via). Nel 2008 davanti al giudice la Miano ha dimenticato le prime due versioni dei fatti e ha presentato una terza versione, il che dimostra la sua abitudine a mentire spudoratamente e senza controllarsi, il che per un pubblico ufficale è il reato di falso ideologico.
L’oggetto della causa era esclusivamente il momento di consegna dei bambini e la verifica del dichiarato della Miano, però la donna e il suo avvocato sì erano occupati del diffamarmi e calunniarmi sulle questione non pertitenti alla causa, dimostrando loro odio razziale nei miei confronti (non esiste un’altra spiegazione a un tale comportamento contrario alle norme di comportamento civile).
La “memoria” in questione rappresenta una descrizione deviata della situazione, un falso doloso, la denigrazione della giustizia italiana e un “sputo” su tutto il sistema giudiziario italiano. Nella memoria le querele e istanze si indicano come “lettere”, “s.i.t.”, “esposti”, “ricorsi”, “denunze” e viceversa, con lo scopo preciso di ingannare le Autorità Giudiziarie.

Dando le copie della memoria nelle mani di giudice e di P.M. l’avvocato Scopesi ripeteva: “Sig.ra Babenko ha inclinazione a delinquere”, sapendo dagli atti che non ho mai commesso alcun reato e non ho mai avuto le condanne penali, compiendo reato di ingiuria e falso ideologico consapevole. L’avvocato e arrivato ad insinuare che agire nella sede legiale sia un crimine.
ELENCO DELLE FRASI OFFENSIVE E DIFFAMATORIE SCRITTE DALL’AVVOCATO SCOPESI:
1.Pag. 2 : “accuse vieppiù gravi quanto cervellotiche” – sul contenuto del mio allegato del 10/07/2003 ad una querela del 3/07/2003 al posto di concreti reati da me indicati;
2.Pag. 2: “Osservo che con questa denunzia la Sig.ra Babenko prende decisamente le distanze dalla realtà”;
3.Pag. 3: “Ancorché evidentemente frutto di una percezione distorta”;
4.Pag. 4: “Superfluo evidenziare il contenuto illecito della denunzia, che solleva precise accuse per fatti paradossali e certamente non veri”;
5.Pag. 6: “A parte i dubbi, doverosi, sulla capacità di autocontrollo della sfrotunata signora, quantomeno nei momenti in cui si abbandona alla grafomania”;
6.Pag. 7: “Anche in questo caso la capacità di autocontrollo della povera Signora appare alquanto affievolita”;
7.Pag. 7: “Anche in questo caso è evidente il tenore delirante ma nondimeno gravemente denigratorio e calunnioso…”;
8.Pag. 7: “è una tappa pressoché irrilevante del percorso delittuoso della denunziante Babenko”,
9.Pag. 8: “…minacciose richieste di copie ed atti vari”.

La “memoria” presenta l’elenco delle mie istanze e querele, nel quale sono deviati i contenuti delle querele, la descrizione dei reati effettivamente denunciati, la descrizione delle persone effettivamente querelate, con l’unico scopo di denigrarmi e offendere la mia reputazione. Le querele si indicano come esposti, le istanze come lettere ecc.. Le correzioni e precisioni a mano sul testo della memoria sono fatte da me per accentuare le falsità dolose.
FALSITA’ IDEOLOGICHE CON LO SCOPO DI INGANNARE LE AUTORITA’ GIUDIZIARIE:

1. Pag. 1: “S.I.T.” presso Commissariato di Chiavari in realtà è una querela presentata in manoscritto e accettata con il verbale dell’agente, la querela è contro l’ex sindaco di Sesta Godano il Giorgio Traversone, assistente sociale la Miano Silvia, Dr. Luigi Giugliano, Carabinieri di Sesta Godano, curatore fallimentare Dr. Giovanni Massari e ignoti occupanti dell’immobile i cui si indicano esplicitamente sulla querela. La Miano è esplicitamente querelata per gli art. 328, 331, 361, 378 comma 3, 379 C.P., art. 3 L. 654/1975.
“Denunzia” del 17/05/2002 è denuncia per gli art. 328 C.P. e art. 3 L. 654/1975 a carico della Miano e art. 328, 323 C.P. a carico del sindaco per i nuovi reati compiuti dopo la prima querela.
“Lettera” del 20/05/2002 all’ASL di Brugnato è un’istanza con specifiche richieste di competenza del’ASL.
“Lettera” del 24/05/2002 ai Carabinieri di Sesta Godano, chiamata dall’avvocato anche come “esposto” è un’istanza con le richieste specifiche, tra cui anche avviso del furto in corso dei beni di un fallimento appartenenti allo Stato.
“Lettera” del 18/06/2002 alla Questura di La Spezia – in realtà è un istanza con la richiesta di avere la copia dell’atto di accettazione della querela del 17/12/2001 di Commissariato di Chiavari, l’atto mi è stato immediatamente fornito come da me richiesto. L’avvocato indica anche che uno degli occupanti dell’immobile tale Prencipe Antonio “non viene mai indicato come padre di Mercier, come invece lo stesso dichiara di essere ai Carabinieri di Sesta Godano”, sapendo perfettamente dagli atti del comune che il padre del mio marito è il sig. Moriçe Mercier ed essendo consapevole che il criminale non ha dichiarato in nessun altra sede di essere il padre di mio ex marito, in primis, dopo la nascita all’ufficio dell’anagrafe o al Tribunale dei minori, come lo fanno veri padri. L’avvocato mi accusa di non ripetere la mengozna delirante del Prencipe, inventata dai complici del reato di furto di miei beni con lo scopo di godere dei frutti del reato e tenta di presentare me come persona in cattiva fede anche se quello che mente è lui stesso. Il fatto di paternità è facilmente controllabile.

2. Pag.2: “denunzia” del 12/07/2002 – querela contro Luigi Giugliano – direttore del Demanio di La Spezia, il cui si rifiuta di prendere l’immobile in possesso, il che è il suo dovere istituzionale. L’avvocato scrive che Dr. Giugliano “procede all’acquisizione della casa” – è un falso ideologico doloso consapevole, anche perché l’immobile non è stato preso in possesso fino ad oggi.
Un’altra querela è stata fatta contro l’omessa risposta dall’ASL – art. 328 C.P..
“Denunzia” del 4/09/2002 – querela contro il giornale “Corriere mercantile” di Chiavari per diffamazione e contro il sindaco per falso ideologico e ingiurie nell’intervista al giornale. Nesun altro è stato querelato.
“Opposizione al provvedimento del Tribunale dei minori N.1196” del 3/07/2003 – in realtà è la richiesta di revoca del provvedimento a causa dei violazioni processuali e quelli della legge. Il decreto era nullo e non aveva efficaccia legale, essendo stato emesso senza un processo e senza udienza, non poteva essere eseguito, è il frutto di reato di concussione/corruzione della presidente del Tribunale dei minori e della giudice Miniotti Cinzia da parte dei complici della Miano, in più i nomi dei bambini erano sbagliati. Sulla richiesta si descrivono molto bene i reati della Miano e del sindaco del comune di Sesta Godano, per questo l’avvocato non ha voluto specificarne il contenuto.
“Denunzia” del 10/07/2003 non è a carico di Giorgo Traversone e Silvia Miano, ma a carico degli ignoti più giudici del Tribunale dei minori che hanno compiuto reati, è un allegato alla querela del 3/07/2003; il 10/07/2003 nessuno ancora sapeva che La Miano e il Traversone erano organizzatori ed esecutori del reato, e che sono stati loro a tenere bambini in prigioneria. Questa querela aiutava alle Autorità a scoprire i nomi dei sequestratori dei bambini, infatti dopo alcuni giorni (il 23/07/2003) la Miano e il Traversone sono stati ufficialmente definiti sequestratori e sottrattori dei minori. L’avvocato si arrabbia con il testo della querela, scrivendo gli isnulti ei miei confronti, perché la stessa ha funzionato e ha portato alla liberazione dei minori, il che in Italia è una cosa rara.
“Opposizione al provvedimento del Tribunale per i minori N.1545 del 21/07/2003: contiene quantomeno espressioni fortemente diffamatori in danno dei signori Traversone e Miano…” – si descrivono i reati degli stessi senza ricorrere agli insulti. Avvocato omettre di specificare che il decreto in questione è stato emesso illegalmente, senza un udienza e senza rispodenre alle richieste presentate, che il testo del decreto e tutto falso e diffamazione della mia famiglia in quanto non sono stati assunte le informazioni, per il che il 24/07/2003 i giudici che l’hanno emesso sono stati querelati. La Miano e il Traversone hanno avuto il decreto, l’opposizione(richiesta di revoca a causa di illegalità e querela contro i giudici il 24/07/2003 sull’appuntamento fissato dalla giidice Besio. Inoltre sia Miano sia Traversone si erano rifiutati di eseguire il decreto e gli ordini della Besio, per il che sono stati querelati dinuovo per il reato di non adempienza delle decizioni delle Autorità Giudiziarie.

3. Pag. 3:
“Denunzia del 3/11/2003” – è querela non solo contro Miano/Traversone, ma anche contro gli altri complici del reato di sequestro dei minori, la querela è fatta dopo che le Autorità internazionale hanno ottenuto alcuni documenti, i quali indicano i nomi delle persone che hanno preparato e organizzato il reato, è stato scoperto che complici preparavano reato dal 2002.
“Esposto al giudice di pace di La Spezia del 7/11/2003” – una tale azione non è stata mai fatta. L’avvocato non indica il reato querelato e la persona autore del reato, quindi, non si capisce nulla.
“Ricorso per discriminazione razziale” è descritto dall’avvocato come “l’ennesimo momento attuativo di un radicato disegno criminoso volto a screditare e tormentare il comune, il sindaco e l’assistente sociale…”. Qua c’è da aggiungere che se un cittadino onesto si sente vittima del “disegno criminoso” questi fa la querela, e solo un delinqente si sente “tormentato” in quanto ha paura di essere punito per i reati compiuti.

4. Pag.4:
Volantino del 12/12/2003 – Don Rocca ha ritirato la querela fatta nei miei confronti e ha riconosciuto d’essere calunniatore in quanto volantino è stato fatto dai cittadini di Chiavari in segno di protesta contro alto livello di criminalità a Chiavari e omissione dei giudici di punire i criminali.
“Esposto alla Polizia Giudiziaria” del 2/01/2004 – non è un esposto ma richiesta delle informazioni. Non è “un testo poco significativo”, ma una specifica richiesta informazioni.
“Esposto del 29/03/2004 contro Silvia Miano e don Sambuceti” – è una querela contro un gruppo di complici che preparavano il rerato di sequestro dei minori in base della documentazione la quale la Miano aveva presentato nel corso della causa per discriminazione razziale. Tra documentazione c’erano anche gli atti falsificati del Tribunale dei minori mai trasmessi dal Tribunale per la notifica. La documentazione ha permesso di capire tutto il disegno criminale dei sequestratori dei minori e rapporti tra loro. La Miano per difendere sé stessa ha tradito gli altri complici del reato.

5. Pag.5:
“Esposto al Tribunale dei minori del 22/04/2004” – è un istanza specifica con la richiesta delle informazioni sui decreti falsi mai trasmessi per la notifica e mai notificati usati dalla Miano Silvia. Inoltre è una richiesta al Tribunale di adempiere i doveri istituzionali. I decreti non potevano essere revocati in quanto non avevano l’efficaccia legale, la richiesta di revoca a causa di illegalità era stata una proforma per ottenere la prima udienza e ottenere provvedimenti per la tutela dei minori, in quanto il suddetto Tribunale si è rifiutato di emettere decreti nell’interesse dei minori, si ricorda che anche i bambini sono stati consegnati senza alcun decreto accompagnatorio.
“Esposto alla Corte Suprema di Cassazione” – mai fatto una cosa del genere. E’ un reclamo contro violazioni processuali nella causa di discriminazione razziale: uso da parte del tribunale di La Spezia, dei decreti del Tribunale dei minori falsificati mai emessi e trasmessi per la notifica, emissione della decisione prima della decisione per la falsità di suindicati decreti in seguito alla querela e istanza precisa, indicazione del falso consapevole contrario alle prove, uso della testimonianza assunta fuori udienza della parente della controparte, ecc – tutto di competenza della Corte di Cassazione. L’avvocato usa la parola “esposto” con lo scopo di denigrazione.

6. Pag.6:
Nella descrizione delle sommarie informazioni testimoniali ai Carabinieri di Sesta Godano (i cui non potevano farlo in quanto la parte in conflitto e querelati il 17/12/2001) sono stati indicati precisamente gli autori dei reati e i reati da loro compiuti, il che si attesta dai manoscritti depositati al verbale steso dai Carabinieri (il verbale è solo sommario).

7. Pag.7:
“Esposto del 11/05/2005 al Prefetto di La Spezia” – è un’istanza. Anche se l’avvocato ha scritto “non esiterei a riconoscere estremi di reato” nel testo dell’istanza, però non ha mai fatto la querela i azione civile, essendo consapevole che il contenuto del testo corrisponde alla verità.

Pag.8:
Esposti e denunce sono querele precise contro persone precise: il personale del comune di Sesta Godano che si è rifiutato di rilasciare gli atti – art. 328 C.P..
Quello che riguarda l’elenco dei procedimenti aggiornati al 2006, ho chiesto la riunione dei procedimenti separati in un unico procedimento in quanto trattasi del reati unico e duraturo nel tempo, inizialmente di sequestro dei minori e in seguito di inganno delle Autorità Giudiziarie con lo scopo di eludire le condanne per i reati compiuti. In più è stato chiesto l’inquadramento preciso dei querelati e l’inquadramento dei reati effitivamente compiuti. L’avvocato ha indicato tutto in maniera incredibilmente caotica, che anche io, che conosco bene me mie pratiche, non capisco più nulla.

Come si vede, l’avvocato parla tanto di calunnie da parte mia, però sta ben attento a non fare alcuna azione legale contro di me, in quanto consapevole della verità del mio dichiarato e del fatto che qualsiasi azione contro di me sarà dannosa ai suoi assistiti in quanto solleciterà i tempi della giustizia e mette in evidenza i reati di suoi assistiti.
* * *
CHIEDO DI PROVVEDERE DI PRVVEDERE CONTRO L’AVVOCATO SCOPESI PER I REATI DI INGIURIA/DIFFAMAZIONE, FALSO IDEOLOGICO DOLOSO CON LO SCOPO DI INGANNARE LE AUTORITà GIUDIZAIRIE E DI OFFENDERE IL MIO ONORE E LA MIA REPUTAZIONE.
In caso di archiviazione vorrei essere informata.
ALLEGATI:
1.“Memoria” data dall’avvocato Scopesi al giudice,
2.Documento identità.

In fede,

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