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15 aprile 2009

ATTO IX - terza udienza - testimoni esplcitamente testimoniano in mio favore


Il 28/03/2008 è stata effettuata la terza udienza, era presente il mio ex marito e sig. G.M., non so se erano presenti altre persone calunniate.

All'inizio siamo stati sentiti io e mio ex marito, dopo sig. G.M. e dopo testimoni (2 persone invitate da me, tra cui uno a me sconosciuto scelto a caso dall'elenco delle persone identificate dai carabinieri sulla richiesta della Miano - un giornalista del Secolo XIX).

Preciso che avevo chiesto all’avvocato Bracco Debora di invitare anche il console estone, però l’avvocato ha omesso di farlo (si vede non voleva danneggiare troppo la mia controparte con testimonianza di un diplomatico).

Il terzo testimone invitato da me è stato mandato via senza essere sentito (dopo avere passato 6 ore ad aspettare!) in quanto il giudice ha ritenuto che i primi due testimoni HANNO TESTIMONIATO IN MANIERA ESAURENTE E IL TERZO TESTIMONE ERA SOVRABBONDANTE.

Ho contestato ogni parola detta dalla Miano, consegnando al giudice gli atti esplicitamente attestanti che la Miano mente, per esempio l’atto attestante che il Demanio non c’entra con l’occupazione abusiva della mia abitazione da parte dei criminali – la Miano ha mentito che la mia casa sarrebbe "portata via dal Demanio" arrivando al punto di mentire di avere visto "i sigilli del Demanio", la citazione con difetto di nullità del tribunale dei minori e due decreti illegali irregolari emessi abusivamente, non aventi l’efficaccia legale, le copie delle querele relative – il che provava che la Miano non era l’affidataria di miei figli. Anche su questa udienza il giudice rideva sempre, sì le bugie della Miano e C° erano demenziali e contradditori, però il dovere del giudice è quello di ascoltare e capire e non divertirsi sulla storia di sequestro di due bambini e l’assistente sociale che mente primitivamente al di là del limite del verosimile.

Sull’udienza precedente avevo scitto tutto quello che aveva detto la Miano e l’avevo contestato frase per frase, indicando al giudice le verifiche da fare per sabilire la verità dei fatti quando non avevo prove e la mia parola era contro la parola della Miano.

Avevo sottolienato che la Miano non ha mai effettuato una visita domicliare alla mia familgia e non ha mai fissato un appuntamento per effettuare lo studio della nostra famiglia e che per questi motivo qualsiasi dichiarazione della Miano sul contro della mia famiglia è il reato di falso ideologico doloso, la rappresentazione della fantasia malsana. Raccontavo del fatto che la Miano soffe di una specie di patalogia percettiva nel vedere manifestazioni e proteste là dove non ci sono, dando riferimenti precisi sui comportmenti precedenti della Miano e sul falso precedente nelle altri sedi (per esempio la Miano ha mentito in altro tribunale che io avrei protestato nel comune di Brugnato nel mese aprile 2003 (sic!) – cioè prima del sequestro dei figli e senza avere un motivo (!), preciso che nel mese aprile 2003 non sono andata a Brugnato neanche una volta in quanto la mi aabitazione familiare si trova a Sesta Godano e non avevo alcun motivo di andare a Brugnato). Osservavo che la Miano non fa mai le foto di queste presunte manifestazioni anche se ha un telefonino che fa le foto – basta poco, un click, per avere la prova di queste proteste, il problema è che nessun altro li vede e non appaiono neanche sulle foto scattate…

Presentavo l’elenco degli atti da chiedere alla Miano, tra cui "sentenze" del tribunale dei minori inidicati dalla stessa nel racconto e mai mostrati a nessuno, fatture i quali attesterebbero il rilascio dell’asssitenza alla mia famiglia (la Miano ha mentito che la mia famgilia avrebbe avuto qualche assistenza dal comune di Sesta Godano), il proggetto d’assistenza e lo studio economico previsti dalla legge, ecc.. Avevo esplicitato che non ho rapporti tesi con la Miano in quanto il rapporto da parte mia consiste nel chiedere alla Miano di osservare la legge italiana in corrispondenza coi doveri d’ufficio, la Miano si sente tesa perché viola costantemente la legge.
Avevo messo in evidenza le contraddizoni nelle dichiarazioni della Miano e delle sue colleghe, il fatto di contraddizioni anche con il carabiniere. Chiedevo di effetuare un confronto tra queste persone.
Mettevo in evidenza le contraddizioni più eclatanti della Miano, come "una marea di persone con cartelli" – "una donna con un cartello", mettevo in paragone dichiarazioni della donna davanti alle autorità diverse nei momenti diversi, dimostrando l’abitudine della donna di mentire e alto livello di disonestà in generale.

Presentavo la descrizione degli eventi e la piantina del posto, le foto (tutto depositato agli atti prima dell’udienza). Avvalendosi delle foto smontavo alcune bugie della Miano (per esempio l’affermazione della stessa che avrei "preso il bambino per la mano" – sulla foto si vedeva che abbracciavo e baciavo la bambina; l’affermazione di essere arrivata sul posto contemporaneamente con corso e Gargano – da una delle foto si vede che le Corso e Gargano si trovavano in direzione opposta dell’arrivo dei bambini e non nella direzione dell’arrivo – il che attesta che erano arrivati sul posto prima). Attiravo l’attenzione del giudice che su nessuna delle foto si vede la Miano vicino alla mia famgilia, che su nessuna delle foto ci sono cartelli e protestanti, che le Miano, Corso e Gargano non erano con il console sulla foto che ritrae il loro arrivo fino alle file dei pullman.

Descrivevo con l’aiuto degli articoli dei giornali e del verbale dei carabinieri l’aggressività della Miano contro giornalisti. Insomma, presentavo la mia versione dei fatti.

Alla fine l’avvocato della Miano lo Scopesi Mario ha tentato di incolparmi di inosservare il secondo decreto illegale emesso dal tribunale dei minori, su di che rispodevo che il decreto da compiti alla Miano e non a me, in quanto è lei l’asistente sociale e io non posso sostituirmi ad un’assistente sociale (il decreto prevedeva la mia presenza nel posto di detenzione dei bambini, l’assistente sociale doveva organizzare la partenza dei bambini in esilio e il mio rimpatrio – cioè doveva restituirci documenti personali necessari per il viaggio runati il 1/07/2003, fornire biglietti o scegliere un altro mezzo di spostamento, indicare il posto di destinazione). Esplicitavo davanti al giudice a alla p.m. che la Miano fino ad oggi non ha osservato il decreto e non si era attivata per eseguire gli ordini dei giudici, che è stata querelata per l’art. 388 c.p. sia da me sia da mio ex marito, chiedevo di agire in base di questa notizia di reato.

Mio ex-marito ripeteva la mia versione dei fatti e testimoniava per le mie qualità morali e caratteriali, dicendo che in tutto il periodo di fidanzamento e matrimonio non avevo mai usato gergi e linguaggio volgare del tipo del linguaggio della Miano e delle sue colleghe, che non ho mai pronunciato nella mia vita il termine "troia" e qualsiasi altra imprecazione italiana.

Sig. G.M. dichiarava di non avere visto la consegna dei bambini in quanto aveva fatto ritardo, vedendo la macchina dei carabiniari si era avvicinato per curiosare e si è visto indicare con un dito in viso e identificare.

Due dei tre testimoni sentiti invitati da me, tra cui un cittadino a me sconosciuto scelto a caso dall’elenco delle persone identificvate dal carabinieri, hanno esplicitamente testimoniato che io e nessun altra persona hanno pronunciato imprecazioni e/o ingiurie, che io non era agitata e che tale affermazione è una menzogna, che sul posto non c’erano persone coi cartelli e/o persone che protestavano, che l’atnosfera sul posto della consegna era di una festa per la liberazione dei bambini e non affatto tesa. Uno dei testimoni aveva portato ulteriori foto. Giudice e p.m. facevano tantissime domande a miei testimoni, a differenza dell’udienza precedente quando sono stati sentiti la parte calunniatrice e il carabiniere-testimone.

Il mio terzo testimone è stato mandato via perché la testimoniaza di primi due è stata ritenuta sufficiente per la prova di mia totale INNOCENZA e REATO DI CALUNNIA DA PARTE DELLA MIANO SILVIA.

La prosima udienza conclusiva è stata fissata per il 14/05/2008.

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