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15 maggio 2008

ATTO QUARTO - ATTO DI CITAZIONE IN GIUDIZIO CONTIENE FALSO IDEOLOGICO DOLOSO E DINEGA IL DIRITTO DI PRESUNZIONE DI INNOCENZA

La Pubblico Ministero Sabrina Monteverde ha indicato il falso ideologico sull’atto di citazione in giudizio con lo scopo di favoreggiare l’assistente sociale Miano Silvia.
Sull’atto di citazione in giudizio è stato trascritto che la Miano sarebbe l’affidataria dei miei figli mentre in realtà non lo era a causa di asenza dei decreti regolari e aventi l’efficaccia legale. Non si indica che la Miano non ha la laurea e esercita il mestiere dell'assistente sociale senza avere senza avere requisiti previsti dalla legge (il che potrebbe essere inquadrato come esercizio abusivo del mestiere).

La Miano con le sue colleghe Corso e Gargano hanno eseguito il decreto irregolare e non avente efficacia legale del 6/06/2003 (di detenzione carceraria dei minori in una struttura carceraria segreta e di affidamento dei minori ad un affidatatio ignoto senza un motivo), compiendo i reato di abuso d’ufficio, sottrazione dei minori e seqestro di persona (con conseguente richiesta di denaro per la liberazione). Anche il 10/08/2003 i bambini si trovavano in loro compagnia abusivamente e illegalmente.

In più la pubblico ministero ha presentato le accuse come fatti veramente accaduti e non come fatti che devono essere provati, denigrando e umiliando in partenza tutte le persone calunniate, negando il diritto alla presunzione dell’innocenza (art. 24 costituzione).

Così, il processo era partito con un forte favoreggiamento alla Miano Silvia e le sue colleghe - complici dei reati precedenti.

Seguono 3 delle 4 pagine dell'atto di citazione a giudizio (la pagina 3 è omessa in quanto descrive le frasi attribuite alle persone calunniate). Dall'atto si vede la pubblico ministero ha completamente omesso indagini, che le Miano,Corso e Gargano sono state inquadrate come testimoni (mentre dovevano indicare loro i testimoni per provare il proprio dichiarato), il carabiniere si indica giustamente come testimone.







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